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martedì 11 gennaio 2011

La Dieta del Sindacalista


Una volta si diceva “armiamoci e partite”, che in sintesi vuol dire fare gli eroi sulla pelle degli altri.
La FIOM sta conducendo una fiera battaglia per il “no” al referendum sull’accordo di Mirafiori che si terrà giovedi e venerdi prossimo.
Un accordo che porta investimenti, soldi (soldi veri, come si dice), impegni sulla produzione e una prospettiva di lavoro a lungo termine per lo stabilimento.
Alla FIOM l’accordo di Mirafiori, firmato da tutte le altre sigle sindacali, proprio non va giù, è un accordo “fascista”, figlio di una logica “nazista” (è stato detto anche questo), antidemocratico, anticostituzionale e compagnia bella.

Domanda: Se vince il “no” cosa succede? Marchionne ha già detto che se l’accordo salta gli investimenti FIAT prendono l’aereo e volano all’estero, negli USA, in Canada, o altrove. E se i soldi salutano anche i posti di lavoro non si tratterranno per molto.
La questione delle prospettive del “no” è stata posta ripetutamente, ieri sera, nel corso del programma “Porta a Porta” a Giorgio Airaudo, leader della FIOM.
Airaudo per due volte ha semplicemente evitato di rispondere, divagando in varie direzioni sui massimi sistemi. Poi, non potendo evadere la domanda una terza volta, se l’è cavata dicendo che “se vince il no si riparte daccapo con la trattativa”. Il punto è che ripartirebbero da soli, lasciando gli operai con il fazzoletto in mano a salutare gli investimenti in aeroporto.

E poi? E poi un bello sciopero generale: striscioni, bandiere, fischietti a go go, la Camusso che canta “Bella Ciao” in piazza, strappando l’inevitabile lacrimuccia del nostalgico. Tutto bellissimo, chissà se si riesce a metterlo in mezzo ad un panino e a farlo mangiare a chi ha perso il lavoro. 
L’alternativa è la "dieta del sindacalista", una rivisitazione in chiave moderna della “dieta del camaleonte” di Amleto. Rivisitata si, ma solo nel nome, il menù resta lo stesso: aria pura farcita di promesse.


P.S. La FIOM sollecita il P.D. a prendere una posizione chiara sulla questione Mirafiori, ma anche su questo dimostra di non aver capito come va il mondo. Il P.D. la sua posizione l’ha già presa e da tempo. E non è una posizione episodica, ma l’espressione ormai consolidata di quella che qui abbiamo chiamato la “Linea P.D.”, cioè “Poi Decido”.

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