ADNKronos Politica


mercoledì 26 gennaio 2011

Due Escort, Due Misure


Premessa: chi scrive si è interessato pochissimo al caso Montecarlo e ancora meno a quello che certe escort sono andate a dire in giro per le redazioni. Per carità, se ci sono dei reati è giusto che vengano perseguiti, ma è la stessa cosa che si può dire per migliaia di altri casi che avvengono tutti i giorni, né più, né meno.
Ma nemmeno ad un osservatore distratto e scarsamente interessato possono sfuggire certe anomalie.

L’altra sera ad Annozero abbiamo assistito al messaggio alla nazione di tale Nadia Macrì, che aveva una storia vagamente incredibile da raccontare e più o meno nessun riscontro da offrire, ma ha potuto farlo in prima serata, su una rete pubblica, usando il megafono che Santoro le ha subito messo a disposizione. D’altronde quando c’è la possibilità di sparare un po’ di fango a buon mercato addosso a Berlusconi non è il caso di fare gli schizzinosi.
Che la ragazza fosse poco attendibile l’avevamo capito da un pezzo, ce lo aveva già detto la madre, e lo avevano confermato amici e conoscenti.

E non c’era nemmeno bisogno di andare a sentire l’opinione di terzi perché lei stessa ci aveva dato un saggio della sua affidabilità non più tardi di pochi mesi fa, quando descrisse con dovizia di particolari fatti e circostanze di incontri a base di sesso e droga (tanto per non farsi mancare niente) con il Premier, indicando date in cui però, ma tu guarda a volte la sfortuna, Berlusconi si faceva fotografare in varie cancellerie d'Europa e quindi difficilmente poteva stare a spassarsela con la Macrì, a meno che la ragazza non facesse parte della delegazione diplomatica.
Malgrado questo la TV di stato l’ha elevata al rango di oracolo: tutti zitti, parla Nadia. E la Procura di Milano ne ha fatto un specie di superteste, arrivando addirittura ad interrogarla in un luogo segreto, come se la ragazza avesse chissà quali verità da raccontare e corresse chissà quali rischi. Per giorni non si è parlato di altro
Adesso sappiamo che la superteste era una superbufalaNon ho mai detto di aver incontrato Ruby”, ci ha tenuto a precisare l’altroieri. Chiediamo scusa, eppure ci era sembrato…
Detto questo la ragazza se ne torna tranquilla a casa e tanti saluti, alla prossima sparata.

Tutto normale?
Per capirlo vediamo quello che è successo a tale Lucia Rizzo, in arte Rachele. Vi dice niente il nome? Probabilmente no. La signorina in questione è una “collega” della Macrì, una escort di Reggio Emilia, e come la Macrì ha offerto ai media una torbida storia di sesso a pagamento, probabilmente campata per aria, con un’alta carica istituzionale, ma le somiglianze si fermano qui, perché stranamente nel suo caso non abbiamo avuto interviste fiume sui giornali o ospitate in prima serata, niente, pubblicità zero.
E non solo non se l’è filata nessuno, ma è pure finita nel registro degli indagati per diffamazione e tentata estorsione.

Per i meno attenti: l’alta carica istituzionale di cui sopra è il Presidente della Camera Gianfranco Fini, da qualche tempo nemico giurato del Premier. E la Procura che ha messo la ragazza sotto indagine è quella di Roma, la stessa che - in un paese in cui gli atti delle inchieste vengono spediti a destra e a manca, come fossero bozze di romanzi in cerca di editore - ha gestito con stupefacente riservatezza e delicatezza l’inchiesta sul caso Montecarlo, che vede coinvolto lo stesso Fini.

A questo punto l’osservatore scarsamente interessato capisce che c’è qualcosa che non va, qualcosa di probabilmente un po’ più serio di una mitomane a caccia di copertine o di un immobile svenduto, e conclude che probabilmente vale la pena essere un po’ meno distratti.

4 commenti:

  1. "vale la pena essere un po’ meno distratti."

    Concordo sulla inaffidabilità della MACRI, ma dato che sei cosi attento, sicuramente saprai che le celle GSM provano che la MACRI è stata almeno una volta ad ARCORE (da quello che si riscontra e che lei stessa ha confermato, dopo la retromarcia).
    L'altra (cercata e non so a quale titolo) da LIBERO, invece, non ha nessun riscontro.

    Le due cose, per te che sei poco distratto, dovrebbero far capire la differenza.

    Che poi la MACRI sia una bufalara, per me è palese, che l'altra lo sia di più... be è ancora più palese!

    Tetsuo

    RispondiElimina
  2. La Macrì è diventata una sorta di superteste sul caso Ruby non tanto perché fosse stata ad Arcore, ma perché sostenava di esserci stata mentre c'era anche la ragazza marocchina (perché l'ipotetico reato imputato a Berlusconi presuppone la presenza di una minorenne), cosa smentita proprio dalla celle GSM e in seguito dalla stessa Macrì. Ad Arcore c'è stato anche Renzi, interroghiamo anche lui?

    Una bufala è una bufala, così come una balla è una balla, inutile fare classifiche o graduatorie.

    P.S. Io attento su queste vicende non lo sono stato affatto, come mi pare di aver scritto. Malgrado questo certe anomalie saltano agli occhi, e quindi mi riprometto di esserlo di più in futuro, è questo il senso del post.

    RispondiElimina
  3. la macrì è stata giudicata inattendibile dagli stessi magistrati.

    gli stessi magistrati comunisti cattivi che vogliono far fuori berlusconi!!!

    la morale è che si deve lasciar fare a chi è competente. e berlusconi faccia come tutti i cittadini e si presenti davanti ai giudici a chiarire.

    RispondiElimina
  4. Per la verità la Macrì si è giudicata inattendibile da sola, smentendo quello che aveva detto in tv. Il fatto che le celle dicano (come pare) che lei e Ruby non si sono mai trovate ad Arcore insieme non ha niente a che vedere con le interpretazioni dei magistrati.

    Per quanto riguarda la competenza, se la si intende nel senso della giurisdizione non ti sarà sfuggito che ci sono parecchie discussioni in merito.

    RispondiElimina