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domenica 30 gennaio 2011

Risposta a Due Mani



E' stato il momento di Paul Ryan. Il GOP gli ha affidato il compito di rispondere discorso sullo Stato dell'Unione  del Presidente Obama e il giovane deputato del Wisconsin si è dimostrato all'altezza della prova. Tutta un'altra musica rispetto alla prova offerta ad esempio da Bobby Jindal due anni fa. 
Sicuro ed efficace, Ryan ha dedicato quasi l'intero primo minuto del suo discorso a fare gli auguri di pronta guardigione alla deputata dell'Arizona Gabrielle Giffords. Poi, per introdurre la necessità di tagliare la spesa  pubblica ("ieri era importante, oggi è imperativo") Ryan ha tirato fuori dal cilindro i suoi tre figli di 6, 7 e 8 anni "se continuiamo su questa strada quando i miei tre bambini tireranno su i loro figli le dimensioni dello stato saranno raddoppiate, così come le tasse che dovranno pagare". In un colpo solo Ryan si è  così presentato come un "family man" e ha fatto preoccupare l'americano medio per il futuro non solo dei figli, ma anche dei nipoti. Può funzionare.
Il discorso ha battuto sulla riduzione della spesa dall'inizio alla fine, ha regalato altri momenti efficaci "non è un caso che la fiducia nel governo sia ai minimi storici mentre la spesa è ai massimi storici" per concludersi con un appello patriota "Nella storia dell'uomo non c'è stato un altro capitolo come l'America, tocca alla nostra generazione passare ai nostri figli una nazione migliore di quella che abbiamo ereditato". Ottimo e abbondante.

Ryan si è trovato però una concorrente in casa. A rubargli parte della scena è stata infatti la deputata Tea Party Michele Bachmann che ha voluto dare una risposta tutta sua attraverso il Tea Party Express. I contenuti sono stato pressoché identici, l'approccio no: il discorso della Bachmann è stato, secondo alcuni, più diretto, aiutato anche dall'uso di grafici che hanno illustrato in modo estremamente efficace, senza nemmeno aver bisogno di citare troppi numeri, l'esplosione della spesa pubblica e del debito nei due anni di amministrazione Obama.



In molti hanno visto nella risposta al discorso sullo stato dell'Unione una rampa di lancio per Ryan verso la nomination 2012. E' possibile, ma non ci dimentichiamo che nel recente passato sono stati più frequentemente gli estensori di risposte "non ufficiali" a correre per la presidenza, come Barack Obama (2008) e John Edwards (2007). La scelta di dare una risposta non "designata" dal partito denota la volontà di far sentire la propria voce che ben si sposa con le amibizioni di nomination.
La Bachmann è un'eroina del Tea Party seconda solo a Sarah Palin, come lei avrebbe pochissime chances di arrivare alla Casa Bianca, ma non ci sarebbe troppo da stupirsi se volesse ritagliarsi un ruolo da protagonista nella giostra delle primarie che partirà tra qualche mese. Time will tell.

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