ADNKronos Politica


venerdì 14 gennaio 2011

Scatenate l'Inferno


Immaginate una partita tra due di quelle squadre che, vincenti o perdenti, fanno sempre notizia. Posta in gioco massima, tifoserie arcirivali, incasso stellare garantito e pubblicità piazzata in prima serata a cifre da capogiro.
Accade però che la federazione annunci di avere la disponibilità del campo solo per 30 minuti, quindi sfortunatamente il match non potrà essere omologato, resterà senza risultato. In mezza giornata lo scenario cambia: pioggia di disdette dal pubblico, perdita di interesse dei media (almeno di quelli interessati allo sport e non agli eventi bizzarri), diretta tv cancellata. Ad un certo punto qualcuno si alza in piedi e dice “ma che giochiamo a fare?”. Gli interessati si guardano in faccia, pochi secondi e la  riunione è sciolta. Tanti saluti, tutti a casa.

Una storia irrealistica? Eppure è più o meno quello che sta per accadere in Italia, con la differenza che nessuno di noi avrà il buon senso di disdire il biglietto, la copertura mediatica sarà massiccia, le squadre andranno in campo a ranghi completi. Ne parleremo tutti, forse già da domani, anzi abbiamo già iniziato. E’ una partita che si gioca da quasi 20 anni, una di quelle grosse:  Silvio Berlusconi versus Procura di Milano. Un match interrotto di recente, ma pronto a ricominciare.

Ieri la prevedibile sentenza della Corte Costituzionale ha bocciato, nelle sue parti più controverse, la legge sul legittimo impedimento. Il succo è che la decisione sulla legittimità o meno dell’impedimento stesso la prenderanno di volta in volta quegli stessi magistrati che hanno già dimostrato un’invidiabile serenità di giudizio quando, lo scorso Marzo, hanno stabilito che presiedere il Consiglio dei Ministri non è un impegno sufficientemente rilevante da giustificare l’assenza dell'imputato, con la motivazione che altrimenti sarebbe stata “svilita la funzione giudiziaria”. Quindi è facile prevedere che la partita si giocherà eccome, anche a costo di fissare il campo di notte, sennò i riflettori che li hanno inventati a fare?


Premessa: in un paese normale, in cui le procure facessero il loro lavoro senza litigarsi i titoli dei giornali, le ospitate in TV e gli inviti ai convegni di partito, una legge come quella sul legittimo impedimento non dovrebbe esistere. Sarebbe superflua, inutile, perfino offensiva per la categoria dei magistrati.
Ma l’Italia non è un paese normale, e in assenza di una legge che congeli i processi del Premier (senza farli prescrivere naturalmente) prepariamoci, nei prossimi mesi, alla rimessa in onda dello show che ci accompagna dal 1994: sussurri che diventano grida, verbali secretati che finiscono copia-incollati sui giornali, sparati a nove colonne come Travaglio comanda: voli di stato, compravendita di senatori, stragi, traffico di droga, concorso esterno in associazione mafiosa, D’Addario-gate, Ruby-gate, Santoro-gate…inchieste annunciate da squilli di trombe e rullar di tamburi per poi finire archiviate o dimenticate, ma non prima di una lunga ed applaudita stagione di repliche sulle prime pagine di giornaloni e giornalini, possibilmente in periodo pre-elettorale.
Partite rimaste senza risultato, così come saranno quelle che ci aspettano da domani: Mills, Mediaset e Mediatre, tutti processi che per vari motivi ripartiranno da zero ed arriveranno a prescriversi entro un anno o poco più.

Possibilità di arrivare a sentenza definitiva? Nessuna o giù di lì, ma i motivi di interesse secondo alcuni non mancano “Il vero interrogativo è se i giudici riusciranno, prima della prescrizione, ad emettere almeno la sentenza di primo grado” scrive l’Espresso. Capito? La partita non arriverà nemmeno alla fine del primo tempo, il trofeo non lo porterà a casa nessuno, ma ci si infiamma all’idea di chi farà il primo gol.
Se si parlasse di sport, di economia o di qualunque altra cosa, un discorso del genere suonerebbe lunare, ma, trattandosi del binomio giustizia & politica, è tutto normale, evidentemente perché su questi temi essere lunari è la normalità.

Quindi prepariamoci: nell’Italia dei quasi 9 milioni di procedimenti pendenti passeremo i prossimi 12 mesi a scannarci su processi che se va bene arriveranno alla sentenza di primo grado, fatti solo per fornire un po’ di fango al ventilatore dei media.
Le gole profonde si schiariscano la voce, i passacarte delle procure scaldino le fotocopiatrici, “Il Fatto” e “La Repubblica” affilino le penne, Santoro faccia allenare il plotone e allestisca la  piazza.
Auguri a chi, da qui a fine legislatura, cercherà di parlare di riforme, ci vorrà una gran voce per farsi sentire in mezzo al bailamme che ci aspetta. Come disse un tale: “al mio segnale scatenate l’inferno”.


Edit: Meno di 24 ore dopo la sentenza della Consulta la Procura di Milano è già all'attaco, ipotesi di reato:  Sfruttamento della Prostituzione Minorile e Concussione. E' solo l'inizio. 

Nessun commento:

Posta un commento