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sabato 18 dicembre 2010

La Risposta



In politica la chiarezza è tutto: dove siamo, dove vogliamo andare e con chi.
Dopo la sconfitta sulla mozione di sfiducia, ieri Bersani ha fatto il punto e, dalle colonne di Repubblica, ha indicato la direzione:
“Tutti quelli che non vogliono cedere a questa deriva devono prendersi la responsabilità di essere non solo contro Berlusconi ma di andare oltre. Guardando in faccia quello che ci consegna il tramonto del berlusconismo, la crisi di sistema in cui ci ha precipitato. Costruendo da subito una risposta positiva. Per mettere in sicurezza la democrazia e dare una speranza di futuro ai giovani. Noi ci candidiamo a presentare una piattaforma per la riforma della Repubblica, per la crescita e il lavoro".

Alleanza con il Terzo Polo? Magari. Ma allora mollate Vendola e Di Pietro? No no.
E le primarie"Siamo pronti a mettere in discussione anche i nostri strumenti".

A sera si sente la necessità di precisare meglio la linea del partito e la capogruppo del PD al Senato, Anna Finocchiaro, scende autorevolmente in campo materializzandosi al Tg5 delle 20:00 per dire:

"Pensa Bersani ad una proposta che appunto vada oltre le singole formazioni politiche e riesca a riconnettere la politica e la progettualità per il futuro a quello che il paese nelle sue diverse componenti…… può prendere in considerazione e può valutare positivamente".

Chiaro conciso e ben esposto. Un perfetto distillato dello stile asciutto ed essenziale che portò alla stesura del programma del centrosinistra del 2006: 286 pagine per non dire niente.

Ma sbaglia chi sostiene che il PD non dà risposte chiare ed è senza strategia. Il PD la risposta ce l’ha e la sua strategia è talmente chiara e ben definita che può riassumersi in tre sole parole: “Forse, poi vediamo”.
Fanno bene a dire di non temere la campagna elettorale, lo slogan ce l'hanno già.

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