ADNKronos Politica


venerdì 24 dicembre 2010

Dario dei Sogni


A volte ne parliamo male ma in fondo non potremmo stare senza di lui. E' Natale, bisogna essere sinceri, quindi diciamolo chiaro una volta per tutte: è il nostro preferito.
Lui, che nel giorno in cui l'Unione fallì clamorosamente il rigore a porta vuota delle elezioni 2006 si presentò in tv, ad urne appena chiuse, per dire all'Italia che la grande vittoria della sinistra, attesa per 5 anni, era finalmente arrivata.
Lui, che il giorno prima delle elezioni del 2008 (che il centrosinistra perse per appena 3 milioni e mezzo di voti) inviò un sms ai suoi compagni di partito incitandoli a darci dentro perché "siamo ad un'incollatura!".
Lui, che il giorno del voto della riforma Gelmini alla Camera dichiarò sollennemente che il governo non sarebbe durato abbastanza da farla approvare anche al Senato.

Lui, che poco più di un mese fa, affermava che Berlusconi avrebbe tolto il disturbo, e che entro l'anno ci sarebbe stato un nuovo governo di transizione.

Alla fine dell'anno manca ancora qualche giorno, ma noi abbandoniamo ogni prudenza scaramantica e usciamo allo scoperto in anticipo, per celebrare sulla fiducia l'ennesima prova di un artista dalla vena inesauribile: un artigiano della realtà immaginaria, un sognatore.

Lunga vita a Dario Franceschini: l'uomo che non ne azzecca mai una, ma non per questo smette di provarci. Visti i risultati c'è da augurarsi che continui a provarci ancora per molto, molto tempo.

Nessun commento:

Posta un commento