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venerdì 11 febbraio 2011

Morale ad Personam


Domenica prossima in 117 piazze d’Italia andrà in scena la protesta delle donne contro la cultura della mercificazione del corpo femminile.
Benissimo se fosse così, ma in realtà basta scorrere l’elenco delle promotrici, capeggiate dalla direttorissima dell’Unità Concita De Gregorio (quella che lanciò il nuovo corso de l’Unità con un bel sedere a tutta pagina) per capire che il tutto si ridurrà al solito girotondo anti-Berlusconi.

Certo il Cav se l’è cercata contornandosi di ninfe, ninfette e sgallettate varie, e, con il processo per il caso Ruby che si avvicina, quale migliore occasione per una bella indignazione collettiva a favore di telecamera?

E allora, come dice Angela Finocchiaro nel video promozionale della manifestazione, tutte in piazza il 13 per fare dell’Italia “un paese per donne”, contro il modello Ruby. Poi però si scopre che un posto in prima fila nel corteo ce l’avrà la signora Carla Corso, che guida il movimento per diritti delle prostitute.
Niente di male in questo, per carità, ma cosa c’entrano, di grazia, le prostitute in una manifestazione contro la mercificazione del corpo femminile?
Ce lo spiega, con l’abituale acume, la De Gregorio, che nel suo pezzo di tre giorni fa, dall’evocativo titolo “Suore e Puttane”, fa parlare proprio la Corso “Noi eravamo in lotta contro il mondo, volevamo rompere l'ipocrisia, queste ragazze non sono contro ma sono funzionali al sistema”.
Vediamo di capire bene: se ti prostituisci per strada sei antisistema e, se ti fai vedere con la gente giusta, puoi ambire anche alle stellette da intellettuale. Se invece varchi le soglie di Arcore diventi seduta stante una poco di buono, prima ancora che si chiarisca cosa ci sei andata a fare. Non più solo la giustizia, anche la morale adesso è diventata ad personam.

Quella di domenica sarà anche una manifestazione per la difesa dei diritti femminili, ma  pare fare una sola ombra con le piazze di Santoro e i Palasharp di Saviano.
Le donne che andranno in piazza domenica corrono il serio rischio di farsi strumentalizzare ed in definitiva di essere  funzionali ai disegni di personaggi politici, tutti maschi, che se ne stanno dietro le quinte, dettano lo spartito e tirano i fili, con la benedizione dei nostri signori (e signore) delle procure.
Marciate in pace.

Ma il week end porterà anche una buona nuova: il ritorno in campo dell’elefantino rosso, al Teatro Dal Verme di Milano, con un’iniziativa dal nome emblematico “In Mutande ma Vivi”:
Che ne dite? Vi sentite di far parte di una minoranza che non ha niente da insegnare ma non accetta prediche da pulpiti privi di decenza e di senso del limite?
Bentornato elefantino.

2 commenti:

  1. Una fantasmagorica combriccola va in strada per la salvezza della dignità delle povere donne cieche e credulone. Le rappresentanti del miglior mondo donnesco italico, gli intellettualoni ultra chic, i giornalisti "liberi", le prostitute "brave", la società civile dalla mente eccelsa, i circensi dello spettacolo, gli scrittori impegnati ( a far soldi) e, meno esposto il (i) finanziere framboliere, tutti accomunati in un solo afflato etico...per difendere il turpe uso del corpo della donna...Legittimo, peccato che sia menzognero! Ci sarà anche Toscani Oliviero il fotografo che con orgoglio ha di recente presentato la sua nuova realizzazione artistica, nel pieno rispetto della donna-naturalmente- una nutrita serie di foto "il triangolo del pube" (femminile)?

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  2. Allo stesso modo in cui, in certe manifestazioni, una minoranza di studenti pretendeva di rappresentare l'intera categoria, oggi queste persone vanno in piazza e a loro dire rappresentano le donne, tutte.
    Come al solito fanno confusione tra la loro parte politica e l'intera società.
    Il giorno in cui capiranno l'elementare concetto che esistono tanti comuni cittadini, donne e uomini, che la pensano diversamente non perché qualcuno li paga e li corrompe, ma per convinzione, avranno fatto un bel passo avanti.

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