Era iniziata come la storia del candidato post partisan,
sceso tra i mortali per riscrivere le regole e le consuetudini di una politica
vecchia e meschina.
Perché “la gente ha fame di qualcosa di nuovo, vuole essere
chiamata a far parte di qualcosa di diverso dalla politica piccola, limitata,
litigiosa che abbiamo visto in questi ultimi anni”. Così parlava Barack Obama
da Chicago nel 2006, pochi mesi prima di annunciare la sua candidatura alla
Casa Bianca.
Era la nascita del politico 2.0, che non si sporcava le mani
con i fatterelli e i bisticci da pollaio di Washington. Lui era venuto per elevarsi
al di sopra del chiacchiericcio di parte, per unire dove la “vecchia politica”
sapeva solo dividere, per parlare di un mondo nuovo. Hope, Change. Grandi temi,
grandi parole e grandi folle, folle da stadio, come solo le rockstar sanno
richiamare.
E che non venisse in mente a nessuno di chiedere “come”
avrebbe fatto a realizzare tutto quello che prometteva. Non si chiede “coma
fai?” a chi sa trasformare l’acqua in vino, no?
Oggi non siamo nel 2006, e nemmeno nel 2008. Siamo nel 2012,
Obama è un presidente che cerca la rielezione. Non lo fa parlando di
cambiamento, e nemmeno di speranza. Lo fa con la più aggressiva, negativa e
distruttiva campagna elettorale che gli USA abbiano visto a memoria d’uomo. Una
campagna che questa estate ha speso milioni su milioni di dollari in spot per
dipingere l'avversario come un evasore fiscale, un plutocrate senza
scrupoli, un nemico delle donne, un affamatore di chi lavora e (credeteci o no)
un assassino.
Il primo dibattito ha cambiato la dinamica di questa
campagna elettorale non solo perché Romney ha battuto Obama sui fatti e sui
contenuti, ma soprattutto perché per la prima volta i quasi 70 milioni di
americani davanti al video hanno potuto vedere Mitt Romney senza filtri e si
sono resi conto che era un essere umano, sembrava addirittura un
brav’uomo. Chi aveva creduto alla campagna obamiana che aveva dipinto Romney
come un mostro è rimasto talmente shockato dalla differenza tra quello che sapeva e
quello che vedeva che il bounce di Romney è andato perfino oltre i suoi meriti.
Ma, come disse l’Obama messianico del 2008 a Denver “se non hai
risultati su cui correre cerchi di dipingere il tuo avversario come qualcuno da
cui scappare”. Obama di risultati da rivendicare ne ha ben pochi, a parte
l’uccisione di Bin Laden e un Nobel per la Pace (cose che stanno bene insieme
no?), e non gli resta che il piano B.
Ecco spiegato perché oggi Obama ha messo in soffitta la speranza
e il cambiamento, fa polemica sui raccoglitori, parla di Big Bird e di una
nuova patologia recentemente scoperta durante un comizio: la Romnesia: una
particolare malattia mentale che avrebbe colpito Romney rendendolo incapace di
ricordare le sue stesse parole. “Romnesia al terzo stadio come minimo” è stata
la diagnosi esatta il giorno dopo il terzo dibattito. La buona notizia per Romney? Obamacare si occuperà di curarlo.
E se per caso a qualcuno fosse sfuggito il messaggio Obama si è accertato di renderlo accessibile e chiaro per tutti nella sua ultima intervista a Rolling Stone chiamando Romney semplicemente un “bullshitter”
(traduzione letterale non edulcorata: uno che dice stronzate, nel senso delle balle).
Ecco il punto di arrivo del politico venuto per redimere il
mondo dai suoi peccati. La caduta dei consensi resta da verificare, quella di
stile ormai è conclamata.
Nel frattempo ieri sono usciti altri cinque sondaggi
nazionali. Quattro vedono Romney in testa (con un vantaggio tra 2 e 3 punti),
tre lo danno al 50%, ma nemmeno uno dà Obama oltre il 47%. Nessun incumbent si è mai tirato fuori da un buco
del genere in meno di due settimane, ecco forse perché l’uomo della speranza è
diventato quello degli insulti che parla di amnesie altrui, ma è il primo a
dimenticare cosa lui stesso pretendeva di rappresentare quattro anni fa. Obamnesia?
Del politico 2.0 è rimasto solo lo zero.
Del politico 2.0 è rimasto solo lo zero.
P.S. Qualcuno deve aver detto ai sondaggisti di Washington
Post/ABC che un sample con i democratici a +9 (se ne è parlato qui) esiste solo
nelle cene di famiglia dei Clinton. Nell’ultimo sondaggio uscito ieri hanno
corretto il dato a +4 (Dem 34, Rep 30) e magicamente il +3 Obama è diventato un
+3 Romney nello spazio di pochi giorni. Non per niente parliamo della ABC,
Anything But Credible.
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Obama ha fatto ucccidere Osama.
RispondiEliminaE allora?
Anche il senatore Palpatine ha fatto uccidere Lord Dooku.
Speriamo di non ritrovarcelo come imperatore :)
RispondiEliminathe white city ha parlato di Obamnesia, ma leggendo i giornali italiani si vede che continua Obamania (ovvero Obamamania, cioè l'infatuazione per Obama)-ro-
RispondiEliminaLa conclusione è che meglio leggere The White City che i giornali italiani :)
RispondiEliminaDomani o lunedi facciamo un altro bel giro sulla mappa elettorale.