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lunedì 24 settembre 2012

October Surprise






Se di recente vi è caduto l’occhio (o l’orecchio) sui media nostrani vi sarà giunta voce che Obama “vola nei sondaggi (TG5, venerdi scorso, edizione delle 13:00) e che a più di sei settimane dall’election day qualcuno dalle parti di Chicago ha già prenotato i tavoli per la festa del 6 Novembre. 

Sempre i suddetti media vi avranno anche ragguagliato sul vantaggio del Presidente sul suo sfidante, che è di 5, 4, 8 punti, a seconda della testata, dell’ora dell’edizione, del colore della cravatta del presentatore e del tasso di umidità in quel momento nello studio.
E’ un esempio tipico del fenomeno che va sotto il nome scientifico di “dare numeri a caso”, e se volete fare un favore a voi stessi nei prossimi 43 giorni vi consiglio di ignorare sia il fenomeno che i numeri.

La realtà dei sondaggi che ci passano sotto il naso tutti i giorni è che Obama è davanti, ma che il distacco oscilla tra 2 e 3 punti.
Gallup è stato Tie (pari) per tre giorni consecutivi e solo ieri si è mosso di 2 punti a favore del PresidenteRasmussen invece continua a raccontarci un 46 pari.

E questo nonostante Romney non stia conducendo esattamente una campagna entusiasmante e sia stato, per vari motivi, nel centro del mirino della gran parte dei media a stelle e strisce ininterrottamente negli ultimi dieci giorni. E malgrado anche lo sforzo estivo della macchina elettorale obamiana, che ha speso non meno di 200 milioni di dollari per convincere gli americani che il commento più carino che si potesse fare su Romney, tralasciando per educazione i misfatti più gravi, fosse dargli dell’evasore fiscale.
Il senatore Harry Reid, che non è esattamente un passante ma il leader della maggioranza democratica al Senato, ha ritenuto appropriato accusare pubblicamente il candidato repubblicano alla Casa Bianca di evasione fiscale basandosi sulla nota prova schiacciante conosciuta anche come “c’è chi lo dice.”
Quando venerdì scorso Romney ha reso noti i dettagli dei suoi recenti rapporti col fisco anche l’ex governatore democratico del Vermont Howard Dean, tra una giravolta e l'altra, ha dovuto ammettere in diretta tv che la credibilità di Reid aveva visto giorni migliori (una scena da gustare, ve la consigio).
"If you don't have a record to run on, then you paint your opponent as someone people should run from"  (Se non hai un record su cui correre, allora dipingi il tuo avversario come qualcuno da cui la gente dovrebbe scapparediceva qualcuno quattro anni fa a Denver.

A separarci dal 6 novembre ci sono ancora tre dibattiti tra i candidati presidenti, uno tra i candidati vicepresidenti e due job report (gli aggiornamenti sull’occupazione): uno previsto due giorni dopo il primo dibattito, l’altro appena prima del martedì elettorale, e nessuno dei due si annuncia particolarmente brillante.
Nelle ultime settimane Obama e il suo team si sono visti per ben sei volte nell’Iowa e chi ha confidenza con la mappa elettorale degli Stati Uniti sa che una frequentazione così assidua dell’Hawkeye State significa che il suo staff mette in conto un arrivo in volata.



D’altronde se dopo i numerosi inciampi di Romney, veri o presunti, Obama è dato diversi punti sotto al 50% anche della maggior parte dei sondaggi che lo danno chiaramente vincente, significa che lo spazio per risalire c’è.

Il fatto che il 58% dei repubblicani segua la gara tutti i giorni, contro il 47% dei democratici, è un segnale che i tassi di partecipazione dei due elettorati potrebbero essere molto diversi da quelli del 2008.
E i tanti indipendenti delusi da Obama, che hanno creduto in lui nel 2008 ma che oggi lo voterebbero più come ospite di talk show che come risanatore del paese, stanno aspettando che Romney superi la fase delle promesse generiche e dica una volta per tutte dove vuole arrivare e soprattutto passando per quale strada.
Aspettano una buona ragione per passare dal blu al rosso. Sta a Romney e Ryan dargliela.

Per riuscirci il ticket GOP deve iniziare a disegnare chiaramente i contorni della “sua” America  per i prossimi quattro anni, senza limitarsi a descriverne la cornice in 30 secondi di spot, e l'occasione per iniziare a farlo è la tre giorni on the road in Ohio che accende i motori oggi.
Parlare chiaro del suo piano per l'economia e il lavoro è la sola October Surprise di cui Romney ha davvero bisogno.

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Il blog va in vacanza per una decina di giorni. Tornerà subito dopo il primo dibattito.

2 commenti:

  1. Che Obama voli nei sondaggi è un dato di fatto,e se si vedono le cifre dei sondaggi degli stati in bilico i numeri sono anche più impietosi per Roomney,senza contare che il coordinatore della campagna di Roomney si è dimesso:peggior campana a morto non ci poteva essere.

    Frank77

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  2. I dati dei sondaggi statali vanno presi con le molle. Non esiste un'America in cui Romney è sotto di 2-3 punti a livello nazionale e di 10 punti in Ohio e Florida. I due dati sono incompatibili, il che vuol dire che uno dei due è sbagliato. L'esperienza insegna che i dati delle rilevazioni nazionali sono più affidabili. Gallup e Rasmussen aggiornano il loro tracking ogni 24 ore e questo permette di minimizzare il "rumore" statistico analizzando il dato su un periodo di tempo abbastanza lungo, mentre spesso i sondaggi locali vengono fatti una volta ogni 7-10 giorni con metodologie non esattamente impeccabili.

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