Per rendersi conto dello stato dell’informazione in Italia
basta leggersi il resoconto di quanto avvenuto ieri a Gaza da parte di quello
che dovrebbe essere un quotidiano equilibrato e imparziale.
I fatti: da giorni il sud di Israele è oggetto di un incessante lancio di razzi palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza (130 da sabato a ieri secondo fonti israeliane). Tutto questo nel silenzio generalizzato della stampa.
Nella giornata di ieri l’esercito di Israele ha condotto una
serie di azioni contro obiettivi militari nella Striscia allo scopo di
neutralizzare le postazioni da cui questi razzi vengono lanciati.
“Chiederei ad ogni persona su questo pianeta: cosa faresti
se il tuo popolo venisse usato come bersaglio giorno dopo giorno? Dovete vedere la nostra operazione come fondamentalmente difensiva” ha detto alla CNN il portavoce del
governo israeliano.
Leggete questo articolo del Corriere e la prima impressione
che ne ricaverete è che Israele abbia deciso di dilettarsi con i fuochi
d’artificio a Gaza per il gusto di fare qualche vittima e magari conquistare un
po’ di terra, come nei libri di scuola.
La causa scatenante – il lancio di razzi da Gaza verso
Israele negli ultimi cinque giorni – è citata di sfuggita nella parte bassa
dell’articolo. Un lettore poco al corrente dei fatti può tranquillamente
scambiare l’azione per la reazione e viceversa, aiutato in questo dal titolo in
cui Israele “attacca” e Hamas “risponde” e poco sotto “chiede aiuto”, come succede nella narrativa dell’innocente aggredito.
Scambiare le cause con le conseguenze vuol dire
rappresentare un'altra realtà, comportamento tipico di una stampa per cui i fatti sono uno spunto per raccontare storie e niente più. Come certi film in cui “ogni
riferimento a fatti realmente accaduti o
a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale”,
poi subentra la creatività dello scrittore. D’altronde a raccontare le cose come
stanno sono capaci tutti, no?
Dal prossimo post continua l'analisi del voto negli USA e in particolare negli 11 swing states.
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